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I miei due zii - Capitolo 5


di aramis2
12.01.2019    |    16.215    |    7 9.7
"Il tempo passa e sarà meglio che tu vada a casa” Io volevo che mi coccolasse ma lui mi stava dicendo di andare..."
Capitolo 5 - Nel parco

Uscii e lasciai mio zio a parlare con mia madre. Quando ritornai se ne era andato e la mamma disse che lui era molto felice per come mi ero comportato e che se volevo avrei potuto andare di nuovo a trovarlo.
Ma ora io non ne ero così sicuro. Volevo veramente passare ancora una notte con lui?
La settimana seguente non fu facile per me. Non ero deciso a vedere di nuovo mio zio ricordando il suo grosso cazzo e quanto mi aveva fatto male quando mi aveva inculato. Comunque stranamente e anche se non volevo ammetterlo, io volevo dannatamente succhiare il suo cazzo. Sapevo tuttavia che se fossi andato a trovarlo lui non mi avrebbe permesso solo quello, mi avrebbe anche fottuto. Non si fece vivo e mia madre disse che era tipico per lui: “Non lo vedevamo da anni ed ora è scomparso di nuovo! Dimenticalo.”
Non potevo credere che fosse scomparso come lei diceva e non potevo dimenticarlo. Mi svegliavo di mattina con un’erezione, mi carezzavo l’uccello e mi digitavo il buco desiderando che fosse lui, finché il carico mattutino veniva sparato fuori dal mio cazzo. La sera andavo a letto desiderando di essere al suo fianco, immaginavo di succhiare il suo grosso pene mentre mi facevo una sega, sentivo il mio buco stringersi intorno al dito che ci avevo dentro ed il mio sperma fluiva. Zio Giovanni era via per le vacanze così non potevo andare a trovarlo ed ogni giorno che passava volevo un cazzo di uomo più del giorno precedente. Passò una settimana e decisi che sarei andato a casa di zio Berto per vedere se c’era.
Era pomeriggio, dissi a mia madre che andavo a casa di un amico, che sarei ritornato tardi e lei disse: “OK. Ma non troppo tardi” Erano solamente le sei, presi la bicicletta, quando arrivai bussai alla porta dello zio ed aspettai. Bussai di nuovo ma non ci fu ancora risposta, uscì una vicina e mi chiese chi cercavo. “Mio zio Berto” dissi, lei mi guardò stranamente e disse: “Tuo zio? Beh penso che adesso sia al lavoro e tornerà a casa tardi.” E prima che potessi dire qualche cosa chiuse la porta e scomparve!
Non avevo idea di quando sarebbe tornato, non l’aveva detto, così andai con la bicicletta in un parco vicino, deciso ad aspettare e poi tornare a cercarlo. Girellai un po’ e notai che c'erano degli uomini che andavano nel cesso del parco, uscivano dopo un po’ e poi rientravano. Rimasi lì a guardare ed uno di loro mi osservò, sorrise ed accennò col capo in direzione del bagno. Appoggiai la bicicletta contro un albero ed entrai.
C'erano tre uomini di fronte agli orinali e quello che aveva accennato col capo indicò lo spazio vicino a lui, io alzai la gamba dei pantaloncini per tirar fuori il mio cazzo e pisciare. Mentre lo facevo sentii che l'uomo si era mosso un po’ e quando lo guardai i miei occhi scesero alla sua mano che stava tenendo il cazzo. Gli occhi dovettero spalancarsi quando vidi che aveva cazzo e palle fuori dei pantaloni e se lo stava carezzando per renderlo più duro! Mi si avvicinò un po’ e quando tirò indietro il prepuzio vidi che la fessura era bagnata e la grande cappella sembrava una susina gigante e luccicante. Ero affascinato e lui puntò il pene verso di me. Ora il mio uccello era duro e lui dovette notarlo dato che disse piano: “Prendilo ragazzo.” Io lo presi in mano e vidi che la fessura si era aperta un po’ e ne usciva del succo. Ero consapevole che gli altri due uomini stavano guardando ma non me ne importava, mi piaceva. Menai il cazzo dell’uomo alcune volte e poi lui disse piano: “Leccalo!” Non me lo stava chiedendo, me lo stava ordinando, allora mi lasciai cadere di fronte a lui e cominciai a leccargli l’uccello. Ci mossi sopra le labbra e la punta della lingua, era appiccicoso; poi lui mi prese sotto il mento e disse: “Apri la bocca!” e quando lo feci ci spinse dentro la verga.
La mia bocca ne era riempita ed ora ero un po’ impaurito. Tentai di succhiargli il cazzo il meglio che potevo e vidi che lui si stava masturbando mentre lo succhiavo. Improvvisamente mi prese la testa tra le mani e la mia bocca fu piena del suo sperma. Continuò a pompare sempre di più, io riuscivo ad ingoiare al suo ritmo ma un po’ della sborra gocciolò fuori della mia bocca sopra il mio mento ed il mio collo. Accadde tutto così rapidamente che non avevo nessuna opportunità di muovermi mentre lui rimetteva il cazzo nei pantaloni e diceva: “Chi è il prossimo.” e se ne andava.
Gli altri due uomini erano ancora là, ora ambedue coi cazzi duri in mano e quando li guardai uno di loro disse: “Sei nuovo, non è vero?” e prima che io potessi dire qualsiasi cosa mi venne vicino e mi mise il cazzo nella bocca aperta. Non ce l’aveva grosso come il primo, tentai di immaginare che fosse zio Giovanni che stavo succhiando e questo rese la cosa più facile. Non passò molto prima che sentissi la cappella diventare veramente dura e capii che era quasi pronto a venire. Lui disse: “Allarga la bocca, ragazzo! Voglio spararti dentro.” Allargai le fauci il più possibile e misi la lingua sotto l’uccello. Lui ora si stava sparando una sega e disse: “Oh sì, baby, prendi questo carico!” Sentii il suo sperma che colpiva l’interno della mia bocca e cominciai ancora una volta ad ingoiare.
Avevo dimenticato l'altro uomo che girò rapidamente la mia testa verso di lui e disse: “Prendi questo!” E mi mise il cazzo davanti alla bocca. Il primo colpo mi bagnò le labbra ma poi spinse il pene nella mia bocca ed il resto del suo carico continuò a fluire, spruzzo dopo spruzzo. C'eravamo solo noi due nel bagno e quando si ritirò da me mi asciugò lo sperma dalle labbra, dal mento e dalla faccia. Sorrise e disse “Questa è la migliore crema da faccia che ci sia. Spero di vederti di nuovo.” Si girò ed uscì lasciandomi là.
Mi alzai, uscii, mi guardai intorno e vidi la schiena dell'ultimo uomo che si allontanava. Non era ancora scuro, presi la bicicletta e decisi di ritornare dallo zio. Mentre pedalavo pensavo a come tutto era accaduto così rapidamente e pensavo di raccontare tutto allo zio ma poi decisi che non era il caso. Quando arrivai a casa sua il cancello era aperto e, dato che io l'avevo chiuso, capii che era arrivato! Mentre bussavo il cazzo mi diventava duro ed io mi chiesi cosa stava accadendo. Dopo qualche secondo la porta si aprì, lui era là che mi sorrideva e diceva: “Io so quello che vuoi. Sarà meglio che entri. Sapevo che saresti ritornato” Come faceva a saperlo?
Ora non ero così sicuro e dissi: “E’ bello vederti zio ma io voglio solo succhiare il tuo cazzo. Per favore. Solo quello!” Entrammo nel soggiorno, lui mi strinse al suo fianco e disse: “Noi due sappiamo quello che vuoi, non è vero?” Mi guardò e sorrise tenendomi contro la sua gamba. Mi toccò l’uccello, era duro e disse: “Sento quello che hai là e qualche cosa mi dice che vuoi più che succhiare il mio cazzo” Fui un po’ spaventato: “Oh no zio. E’ tutto quello che voglio. Solo succhiarti. Per favore!”
Lui si era aperto la cerniera dei pantaloni ed aveva estratto il pene. Era semi duro ma stava aumentando e quando scoprì la testa mi sembrò cooooosì bello. Si sedette sul bracciolo di una sedia con l’uccello duro puntato verso di me e disse: ”Ti dirò cosa faremo. Tu mi succhierai per un po’ e poi mi mostrerai il tuo buco. Qualche problema?” Capii quello che voleva dire e dissi: “No zio. Io voglio solo succhiarti” Lui mi sorrise: “Allora ti dico: perché non facciamo così, ti do un bicchiere di limonata, guardiamo la tivù e poi vai a casa” Mentre lo diceva cominciò a rimettere il cazzo duro nei pantaloni. Mi avvicinai e lo fermai dicendo: “No, zio, non è giusto. Lascia che ti succhi e ti farò vedere il mio buco. Promessa”
Il suo cazzo ritornò fuori e mi disse di abbassarmi gli shorts. Li abbassai alle caviglie e lui mi disse di calciarli via. Quando l’ebbi fatto indicò il suo cazzo e disse: “Avanti!” Mi inginocchiai di fronte a lui e cominciai a leccare la cappella prima di farlo entrare nella mia bocca. Lui cominciò a carezzarmi collo e spalle, poi mi mise una mano sotto il mento: “Lasciami vedere il cazzo che entra ed esce dalla tua bocca. Forza. Mostrami come fai.” Io ero felice di mostrarglielo e spostai la faccia avanti ed indietro ogni volta riempiendo la mia bocca col suo cazzo. Lo guardai e vidi che mi stava sorridendo e disse: “Oh sì. Fallo!” Cominciò a carezzarmi la schiena ed i lati del torace. Era bello, poi sentii le sue mani sul mio culo e le sue dita che raggiungevano il mio buco. Lasciò che lo succhiassi a lungo e poi disse: ”Ok. Ora che mi hai succhiato il cazzo lasciami vedere il tuo dolce buco.”
Esitai ma lui aveva voglia di me e disse “Vieni. Abbiamo fatto un patto tu mi hai promesso di mostrarmi il buco, così alzati e metti le gambe a cavallo di questa sedia” Era una sedia a braccioli, mi misi sulla schiena con una gamba su ogni bracciolo e mi spostai in giù il più possibile appoggiandomi allo schienale della sedia. Lui chiaramente approvò e disse: “Visto com’è stato facile, non c’era bisogno di fare tanti problemi”
Girai la testa per vedere dov’era, era abbassato dietro di me e sentii le sue mani forti sulle mie natiche per allargarle. “Sai che questo piccolo buco è da mangiare?” Per me era uno scherzo ma in breve sentii la sua bocca contro il mio buco che mi leccava e tentava di conficcare dentro la lingua! Era anche meglio della prima volta che lo aveva fatto quando eravamo nel suo letto, mise una mano sotto di me e mi prese il cazzo duro: “Oh, ti piace non è vero? Mi sembra proprio” Io avevo la testa appoggiata allo schienale della sedia e dissi piano: “Sì zio. È anche più bello dell'ultima volta.”

Il mio buco stretto era così caldo e bagnato, ma poi improvvisamente sentii un dito muoversi dentro di me e capii che stava usando della crema. Tentai di muovermi ma non potevo! Mi sentii come un coniglio preso dai fari di una macchina e rimasi come gelato. Ero intrappolato. Lui mi prese per le anche e sentii l’impronta della punta del suo di pene contro il mio buco. Supplicai: “Oh no zio, per favore. Avevo detto che ti avrei mostrato il mio buco e l’ho fatto. Per favore non farmelo prendere. Per favore non farlo. No. Per favore!” Lui non mi rispose, disse solo: “Io so che ti piace e so che lo vuoi. E’ per questo che sei venuto qui, non è vero? Ora lo prenderai come un bravo ragazzo. Tu sai che hai bisogno del ‘persuasore’ di tuo zio Berto.” Non mi diede scampo, non mi diede tempo di rilassarmi, per un momento mi fece un male d’inferno ed io gridai: “No!” Mentre lui spingeva completamente il suo uccello dentro di me. Tentai di resistere ma non c’era speranza. Entrò facilmente, ero così bagnato per il trattamento che mi aveva fatto con la bocca e poi aveva usato anche un po' di crema. Lui mi avvolse con un braccio e mi strinse, non mi fece muovere e disse: ”Non è così male, vero?”
Appoggiai la testa allo schienale della sedia e dissi: “No”
“Vedi” disse ”Io so quello che vuoi dallo zio, allora perché fingi di non volerlo. Lasciami toccare ancora il tuo uccello.”
La sua mano prese il mio cazzo e le palle e disse: “Vedi. Il tuo uccello mi sta dicendo quanto ti piace” e così dicendo cominciò a muoversi nel mio buco.

Il dolore era praticamente svanito ed ora cominciavo a sentire piacere. Lo sentivo muoversi profondamente nella mia condotta e tentai di muovermi anch’io. Non riuscii ma lui lo notò e rise mentre diceva: “Oh, così ora stai godendo huh, veramente.” Io dissi semplicemente: “Sì” Non potevo negarlo e lui cominciò a prendere un buon ritmo.
Mi disse di toccargli il cazzo mentre mi penetrava, misi una mano tra di noi e lo sentii duro e scivoloso quando usciva parzialmente e poi tornava a trasferirsi profondamente dentro di me. Ogni volta che si muoveva contro di me sentivo il colpo delle sue palle tra le mie gambe. Spostai la mano a sentire il mio cazzo che era bagnato di pre eiaculazione. Ora era veramente bello: “Mi piace zio. E’ troppo bello” e lui disse: “Te l’avevo detto, tu sei il mio ragazzo speciale, Claudio ed il mio sperma ti farà diventare grande.”

Ora spingeva nel mio buco con spinte più profonde, più dure e più lente; mi passò una mano davanti e mi prese il cazzo dicendo: “Dammi la tua sborra ragazzo, prima che ti venga dentro.” Sentivo il suo cazzo che strofinava profondamente dentro di me, spostò la mano solamente tre o quattro volte lungo il mio cazzo ed io eiaculai. Il suo uccello continuò a muoversi e strofinare dentro di me, il mio buco stringeva con forza intorno al suo pene ed il mio sperma sembrava fluire da me infinitamente. Allo stesso tempo lo zio sbatteva continuamente e con più forza contro di me, spingendo dentro profondamente ed io sentii il suo cazzo pulsare nel mio buco bagnato e stretto mentre il suo sperma caldo veniva pompato e fluiva profondamente dentro di me. Mi strinse vicino a se ed io spinsi, non volevo che uscisse ma alla fine mi lasciò andare, tirò fuori l’uccello dal mio buco, lo sentii muoversi nella fessura del mio culo e strofinare la testa sulle tenere labbra del mio buco.
“Là” disse ”Questo è quello che volevi, non è vero?”

Ora mi sentivo vuoto, il mio cazzo stava diventando molle e le gambe mi facevano male essendo ancora aperte sui braccioli della sedia. Quando risposi “Sì” Sentii le sue mani sui miei fianchi, mi alzò dalla sedia e mi appoggiò sul pavimento. Stavo di fronte a lui, allungò una mano e mi prese le palle lasciando che il mio cazzo si appoggiasse sopra la sua mano. “Renderemo presto quel cazzo più grosso, vedrai. Ora vestiti. Il tempo passa e sarà meglio che tu vada a casa” Io volevo che mi coccolasse ma lui mi stava dicendo di andare.
Mi tirai su gli shorts e mentre ci dirigevamo verso la porta, si abbassò e mi baciò su una guancia spingendo una mano nel retro dei miei pantaloncini per toccarmi il buco. Vi spinsi contro e sentii un dito penetrarmi e poi togliersi. “Che bel buco stretto hai Claudio. Tienilo così per tuo zio, ok?” Io gli sorrisi e dissi che l’avrei fatto. Mentre prendevo la bicicletta mi si avvicinò e disse “Oh, a proposito, non andare nel cesso del parco. Può essere un luogo cattivo per un ragazzo come te.” Si girò e mi lasciò mentre io sentivo la mia faccia arrossire e mi avviavo verso casa. Era tardi ed appena entrai sentii mia madre gridare chiedendomi se era tutto ok. Gli gridai di sì, lei era andata a letto presto così io feci una doccia veloce ed andai a letto anch’io.

Cominciai a pensare agli avvenimenti della sera ed il mio cazzo fu di nuovo duro! Lo guardai e mi sembrò che stesse diventando più grosso. Forse lo zio aveva ragione. Mi toccai il buco, lo sentii bagnato e ne fui felice sapendo che era lo sperma di zio Berto. Spinsi per infilare più profondamente il dito che entrò facilmente ed era così bello! La punta del cazzo stava diventando bagnata e cominciai a farmi una sega lenta mentre penetravo con un dito il mio buco bagnato, ma era troppo. Il mio buco si strinse intorno al mio dito ed ancora una volta sborrai. Il primo colpo mi colpì il mento ed il resto mi cadde sul torace e sullo stomaco. Tolsi il dito dal buco, era bagnato di sperma e me lo asciugai sulle labbra. Mi ricordai di quello che mi aveva detto l'uomo nel bagno del parco e ne asciugai un po’ sulle guance. Mi sentii stanco ma felice. Ancora una volta avevo visto lo zio ed avevo scoperto gli uomini che andavano al bagno del parco. Forse avrei potuto andarci ancora...
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